La newsletter tostoina che ad ottobre fa comunella coi mostri
La newsletter che inizia tutta colorata e finisce in bianco e nero.
Benvenuti alla newsletter che ci trova intenti a scambiarci commenti lapalissiani sul fatto che sono le cinque ed è già buio. Anche questo mese ho disegnato per una cosa che vedrà la luce più avanti: come i funghi, buona parte del lavoro succede sotto terra. (sì, sto attraversando una fase di fissa per i funghi che non accenna a finire.) L'altra faccenda che ha assorbito i miei pensieri questo mese è IL calendario. L'anno scorso un po' di persone mi hanno chiesto se avessi intenzione di farne una versione da scrivania, e visto che tutto quello che ha a che fare col lamentino è un modo per fare degli esperimenti, mi è sembrato il momento giusto. Ho azzardato una serie di idee che hanno bisogno di maturare (le tengo per il prossimo anno) e sono arrivata a una cosa piccola, da tenere a portata di mano, che contenesse le risposte alle domande della vita quotidiana. È una cosa molto stupida. La prossima settimana dovrei avere finito, e magari si capisce meglio, sì?
Mentre aspettiamo che arrivi la settimana prossima qui sotto ci sono un paio delle gif di animali marini che ho disegnato per Scratch, il linguaggio di programmazione a blocchi per insegnare il coding ai bambini. Essendo un set volevo che avesse una sua logica interna, e che se un giorno dovessi disegnarle delle altre ci fosse un repertorio di forme e colori che avessero una loro coerenza: perciò sono partita dagli animali del Mediterraneo. Ovviamente c'è una medusa quadrifoglio o aurelia aurita, perché le mie sono ossessioni che non passano velocemente, ovviamente c'è una caretta caretta, perché non si usa per quindici anni il soprannome di Tostoini senza che ci sia un legame speciale con i chelonidi di ogni foggia, e per ultima c'è una foca monaca, perché è da quando mia madre mi ha detto che quando era piccola non era insolito vederle prendere il sole sulle spiagge dell'Ogliastra che spero un giorno di vederle anche io.
Leggere con le figure
Di fotografia so molto poco. Charles Fréger l'ho scoperto per caso perché in una delle sue raccolte c'era una sezione illustrata. Yokainoshima, ovvero l'isola degli spiriti (passatemi la traduzione approssimativa: gli Yokai sono figure nelle cui caratteristiche rientrano un sacco di cose che chiameremo spettri, demoni, apparizioni, fantasmi, ma persino oggetti che al compimento dei 100 anni assumono una vita propria. Facciamo finta che spiriti vada bene, via) è un progetto fotografico sulle maschere e le figure soprannaturali del Giappone, in particolare quelle che accompagnano i riti delle stagioni.
Le foto di Fréger sono accompagnate dalle illustrazioni di Doris Freigofas e Daniel Dolz, aka GOLDEN COSMOS nell'appendice che racconta chi sono gli spiriti ritratti. Le sue serie sulle uniformi, le maschere (le due cose, non ve lo devo dire io, sono molto vicine) e le figure folkloristiche del mondo hanno qualcosa di unico per me: non è strettamente fotografia documentaria, non è un etnografo, sono contemporaneamente un'interpretazione e l'essenza della cosa fotografata. E voi giustamente direte: eh certo, so' boni tutti a fare il libro imaginifico e maestoso con il mondo soprannaturale iconico e suggestivo del Giappone! E invece no, perché anche Wildermann, il libro dedicato al folklore europeo, riesce nello stesso intento. I suoi mamuthones e i suoi boes sono proprio quella cosa lì: il babau, l'inverno che fa morire di fame il gregge, il buio, le cose che non controlli i cui ritmi influiscono sui tuoi. Ci ho messo una vita a guardare le cose familiari con occhi nuovi, e quello che vedo mi piace moltissimo.
Animali peculiari
L'animale nella foto è un blob fish. Ma come, dov'è la sua caratteristica espressione di disappunto! Dove sono le sue guance da politico della prima repubblica! Amici, ci hanno mentito: nel suo habitat naturale ( tra i 600 e i 1200 metri, nelle profondità abissali in cui la pressione è altissima) l'animale più brutto del mondo è un pesce a forma di pesce. Non elegantissimo, ma pesce. Una volta portato in superficie, a una pressione molto inferiore a quella per cui si è evoluto, diventa il sacchetto dell'umido rosa che conosciamo dai meme. Se veniste portati su Marte in mutande avreste anche voi più o meno quell'aspetto lì.
Leggere con le orecchie
Il podcast di questo mese non è un podcast. "What Is The Scariest Thing?" è la puntata di Mindfield in cui Michael Stevens prova a scoprire se esiste qualcosa di cui abbiamo paura in maniera innata. Dire gli youtuber è come dire "quelli che hanno scritto libri": non distingue il mezzo dal contenuto. Senza
che mi ha portato in questo tunnel non avrei mai scoperto che su youtube mi piace guardare gente più intelligente di me che spiega in maniera semplice e con ironia idee enormi.Quanti sacrifici per farmi studiare, signora mia!
Di tutti i dibattiti senza senso intorno all'identità, quello su Halloween prende la palma. Da che abbiamo iniziato a interrogarci su cosa succede quando muoriamo abbiamo sviluppato un rapporto coi defunti che comporta il passaggio di cibo da e per l'aldilà: a volte sono i vivi che preparano il banchetto, a volte sono i morti che si presentano con un vassoio di dolci. La cena delle anime di Ignazio Figus parla proprio di questo. Il corto - l'unico film italiano in programma al Margareth Mead Film Festival - segue i preparativi di una signora orunese per il momento in cui a mezzanotte le anime entreranno nella casa e si sazieranno col profumo della tavola imbandita. Festeggiamo Is Animeddas, su mortu mortu, Halloween o anche niente, mangiamo pan'e sapa o caramelle di un improbabile arancione, incidiamo le zucche, vestiamoci da zombie. Prendiamoci cura delle nostre versioni locali, se vogliamo, ma non perché si è sempre fatto così, ma perché ci dicono qualcosa, oppure abbracciamone di nuove: non cambia il fatto che c'erano persone prima di noi e ci saranno dopo, e tutto sta in quello che facciamo in mezzo.
Anche per questo mese è tutto, ci sentiamo a fine novembre, o come si dice a quel punto dell'anno: "ma ci vediamo prima delle vacanze?" Perché poi c'è il ponte, le feste, in un attimo è gennaio... vedi che basta spostare lo sguardo in avanti per incontrare lo spettro della caducità dell'esistenza? Tanto vale mangiarci insieme dei biscotti a forma di zucca.
Ciao sono Tostoini, vivo a Milano, sono nata a Cagliari, disegno spesso animali marini (tipo i lamantini? Tipo i lamentini), le cose che faccio ruotano attorno all'illustrazione, che sia illustrare libri o scriverne. La newsletter tostoina arriva più o meno una volta al mese ed esiste grazie ai miei patrons su Patreon, che in più ricevono ogni mese una selezione di irresistibili stupidaggini. Lo so che Substack avrebbe il suo tool apposta, ma su Patreon produco una pletora di disegnini ridicoli, vieni di là, dai.Mi trovi anche su etsy, perché le stupidaggini irresistibili non sono mai troppe.
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