La newsletter tostoina di novembre che pensa al futuro
La newsletter che ormai manco accampa più scuse.
Questa volta la newsletter arriva lunga, lunghissima, in ritardo sul ritardo già accumulato e manco si scusa. Ci ho messo così tanto perché prima di spedirla volevo finire la tradizione personale più bella di questo momento dell'anno: il calendario del Lamentino. Il quale a sua volta arriva anch'esso lungo, lunghissimo, praticamente sul filo del rasoio delle spedizioni natalizie, soprattutto considerando cosa mi è venuto in mente di fare a 'sto giro: un calendario dell'avvento. No, non per il Natale, ma per la fine di quest'anno che è durato metà delle nostre vite. Insomma non è proprio un calendario dell'avvento, è un countdown. 24 caselline in stile calendario dell'avvento che rispondono alla domanda: cos'altro può andare storto?
Niente di serio, sia chiaro, nessuna minaccia che sia neanche lontanamente realistica: paure stupidine per esorcizzare un anno che ci ha messo tuttə parecchio alla prova. Alcune sono mie, alcune sono dei patrons, alcune le ho raccolte su instagram e twitter. Insomma sono nostre. Non è un calendario funzionale, non ci possono scrivere sopra le scadenze del bollo, è la risposta a un bisogno di catartica stupidera. E quando è finito basta girare pagina e sul retro c'è il calendario del 2021 e il mio augurio per il nuovo anno: che sia l'anno più tranquillo e senza eventi di rilievo di sempre. I modi per averlo sono i soliti, in ordine di mia preferenza personale: diventare patron su Patreon (così vi beccate anche un sacco di altre cose nel resto l'anno), comprarlo su Etsy, scrivermi.
Sono arrivata lunga perché in questo periodo sono particolarmente lenta. Quando sono triste sono lenta, quando sono preoccupata sono lenta, quando sono stanca sono lenta. Quest'anno il più delle volte sono tutte e tre le cose assieme, come tuttə.
In questi casi quello che mi consola è spostare un sassolino, metaforicamente parlando. Ci si mette più tempo a portarsi a casa un risultato di qualche tipo quando ti riesce di spostare solo un sassolino alla volta, ma è un lavoro sulla distanza. Poi certo, leggi di Stacey Abrams che in un anno di pandemia ha rivoltato la Georgia come un calzino e ha pure scritto un libro e ti viene voglia di darteli in fronte, i sassolini.
A parte spostare un singolo ciottolo di fiume con gesto plastico e indicarlo con forza come dimostrazione che la mia presenza sulla terra quest'oggi non è stata interamente sprecata, che ho fatto di bello dall'ultima newsletter? Dunque, ho messo per iscritto le mie riflessioni su un lavoro che mi ha accompagnato durante la primavera, sempre perché lentezza è la parola dell'anno, mannaggia a ogni cosa; poi è andata su l'intervista a Diana Ejaita, quella a Margherita Paoletti, a Matteo Giuntini e pure un'intervista collettiva alle Pemberley Pond, Elisabetta Stoinich e ABEditore per Il Cartavolante; è uscito l'ultimo numero di Print, ho fatto un sacco di graphic recording e sto lentamente portando avanti un po' di ricerche per una roba che voglio scrivere ma - indovina un po'? ci sto mettendo una vita e mezzo.
Invece parlando del futuro, se tutto va bene il 26 novembre alle 21 faccio una diretta su Decamerette con Francesco Graziosi, Ludovica Lugli e Matteo Bordone su A Life On Planet Earth, a parlare di animalini, documentari naturalistici e Sir David Attenborough. Ma questo poi ce lo diciamo meglio.
Leggere con le figure
C'è un fumetto di Jiro Taniguchi che si intitola L'uomo che cammina, al cui interno non succede niente: un uomo esce di casa e cammina, e nota le cose che ha intorno. Finito. Non c'è altro. In questo periodo a quel fumetto penso continuamente. Ci penso quando sono a casa e ho avuto una giornata troppo lunga in cui non sono riuscita neanche a uscire a fare il morigeratissimo tipo di spostamenti che la situazione permette prima che cali il sole. Ci penso quando esco e guardo i dintorni, i soliti dintorni, con attenzione e più curiosità del solito. Ci penso quando incontro il gatto resident del parchetto sotto casa e ci salutiamo con un cenno di assenso da conoscitori della zona. Mi sono vista riflessa in quel libro in un modo così fedele che mi ha messo quasi in imbarazzo. Dentro c'è una poesia struggentissima che è fatta fondamentalmente di tre cose: tempo, attenzione alle cose in mezzo a cui abitiamo - per quanto note e ormai prive di sorprese possano sembrare - e camminare senza una meta precisa, aperti a quello che succede nel frattempo. È il libro perfetto di questi tempi.
Animali peculiari
Ciao sono il Mostro di Gila. Passo il 95% del mio tempo a casa, sottoterra. Sono velenosa ma sono comunque così lenta da non essere credibilissima come minaccia, e peraltro uso il veleno solo come forma di difesa. Il nome collettivo per un branco di mostri di Gila è "a lounge". Un gingillamento di mostri di Gila. Un salotto di mostri di Gila. A lounge of Gila monsters.
Leggere con le orecchie
Il podcast di oggi è un canale youtube che ha tutto quello che mi dà gioia: mangiare, storie bizzarre, ricerca meticolosa, un senso dell'umorismo adorabile. Tasting History è figlio dei tempi: Max Miller faceva un altro lavoro che è stato inghiottito da quel buco nero che è il 2020. Ha iniziato in lockdown un progetto personale e ora è la mia persona di riferimento per tutto quello che riguarda cosa mettere in tavola in caso di peste nera, elezioni e festini vichinghi.
Quanti sacrifici per farmi studiare, signora mia!
Una delle cose più soddisfacenti che ho fatto nel 2020 è stato adottare a distanza un ratto sminatore. È bello sapere che da qualche parte del mondo un animalino peculiare sta facendo, anche grazie a me, un lavoro così straordinario da ricevere una medaglia al valore. Ora una ricerca ha dimostrato che sono anche bravissimi a smantellare la mascolinità tossica nelle unità militari che si occupano della rimozione delle mine: How Rats Are Overturning Decades of Military Norms. Oh ratti, ero certa che fossimo fatti gli uni per l'altra.
Ci vediamo a dicembre, promesso.
Ciao sono Tostoini, vivo a Milano, sono nata a Cagliari, disegno spesso animali marini (tipo i lamantini? Tipo i lamentini), le cose che faccio ruotano attorno all'illustrazione, che sia illustrare libri o scriverne. La newsletter tostoina arriva più o meno una volta al mese ed esiste grazie ai miei patrons su Patreon, che in più ricevono ogni mese una selezione di irresistibili stupidaggini. Lo so che Substack avrebbe il suo tool apposta, ma su Patreon produco una pletora di disegnini ridicoli, vieni di là, dai.Mi trovi anche su etsy, perché le stupidaggini irresistibili non sono mai troppe.
Questa newsletter ti è piaciuta particolarmente e tutto il mondo deve sapere?
Te l’hanno inoltrata e ti è sembrata una buona idea?