La newsletter tostoina dei lari domestici
Una newsletter domestica ma che si farà lo stesso le unghie sul divano nuovo.
Benvenuti alla newsletter tostoina che sparisce come un fiume carsico quando si trova a riflettere troppo attentamente sull'irrilevanza dell'esperienza individuale nel grande schema delle cose! È per questo che include sempre anche animalini buffi: per riequilibrare il fatto che contengo al 50% angoscia esistenziale e al 50% gattini (acqua no, non pervenuta, me la sono sudata tutta in questo luglio di crisi climatica e scatoloni del trasloco). Forse è in ragione di questa miscela che la cosa più di cuore che ho disegnato dall'ultima volta che ho mandato la newsletter è lo stemma di noi animalini del club della tanatosi (si può anche comprare, chi sono io per fermarvi). Dall'ultima volta mail sono passati tre mesi, ho fatto la prima e pure la seconda dose del vaccino e nel frattempo ho scritto un po' di cose.
Dalle feste pagane alla fantascienza passando per i tarocchi e la cultura queer e come si formano le fisse di un autore (o il suo universo narrativo, a seconda di come la vogliamo guardare), passando per tre intervistine a Fabio Petani, Lilia Miceli e Lisa Gelli, un articolo sull'ecodesign che ha solleticato tutte le mie corde di amante della storia della cultura materiale, e persino un post su un lavoro di illustrazione molto lungo e soddisfacente che mi ha fatto compagnia per l'ultimo anno e mezzo. Ho scritto abbastanza e disegnato un po', ma meno di quanto avrei voluto. Capita.
Però in autunno avrò uno studio con la porta che si chiude e magari riinizierò persino a disegnare sulla carta, con le matite i pennelli i colori e tutte cose, senza paura delle incursioni dei gatti. No?
Leggere con le figure
Cosa si può dire di un'amica che ti regala un libro sapendo che ne hai già traslocato con fatica una ventina di scatoloni? Dipende dall'amica e dipende dal libro.
Il libro delle case straordinarie di Yoshida Seiji è uno di quegli albi fortunati che può essere un libro diverso a seconda di chi legge e di cosa ha bisogno in quel momento. Ogni pagina è un'immersione in una vita che non è la tua, raccontata con vaghi quanto irresistibili accenni nel testo, controbilanciati da una totale, meticolosa, certosina minuzia dei dettagli nelle illustrazioni e nella logica delle costruzioni degli edifici. Ogni casa porta i segni di una personalità e di un modo di abitare il mondo. È un universo fantastico assolutamente pragmatico, in cui se vuoi costruirti la villettina in stile campagna del comasco in cui tenere il tuo drago da compagnia lo puoi fare senza problemi, però dovrai tenere conto di tutte le esigenze di spazio e movimento che questo comporta (tipo i pavimenti in sughero, eccellenti anche per i proprietari di gatti).
Sono case che sono una vacanza mentale, come la libreria su più piani, un'incarnazione vividissima del mio sogno di vita futura in riva al mare, che ho guardato con occhi particolarmente bramosi nei 34 gradi di Milano arroventata.
In alcuni momenti fanno venire in mente Miyazaki, non solo per l'ispirazione comune di alcuni paesaggi (come ad esempio la Cornovaglia in Laputa, ma più in generale quei cieli giganteschi e smaglianti battuti dal vento che per me sono l'anima dello Studio Ghibli) ma soprattutto per l'attenzione per la luce e per come cambia la qualità delle cose. Oltre a soddisfare - più prosaicamente - il piccolo geometra interiore che alberga in noi, che prova una soddisfazione profonda e un senso di pace universale nell'osservare le illustrazioni a sezione trasversale di castelli, mulini, fari sull'oceano. Ahh.
Animali peculiari
Il bias cognitivo è una tendenza a creare la propria realtà soggettiva sulla base delle informazioni di cui si è in possesso, anche se non logicamente connesse tra loro. Il bias di cui sono felicemente vittima al momento è che da quando so che esistono le indian runner duck le vedo dappertutto, come in questo articolo di Atlas Obscura (anatre lavoratrici con orari di lavoro chiari e ferie pagate, che sogno) o nella mia nuova star di instagram preferita, Longboi of York. Anatre domestiche con la postura di umarelli che si sporgono per occhieggiare in un cantiere, what's not to love?
Leggere con le orecchie
Vi è capitato di uscire da una mostra desiderando di prolungarne l'atmosfera ancora un po'? I podcast che la Triennale ha iniziato ad affiancare alla sua programmazione per me fanno quella cosa lì, ti tengo dentro mentre sei in giro a farti gli affari tuoi. L'ultima mostra che ho visto prima del lockdown autunnale è stata quella su Enzo Mari e in quel caso di podcast ce ne sono addirittura due.
Quanti sacrifici per farmi studiare, signora mia!
Per parafrasare una cosa che Ottavia Baldi disse un po' di tempo fa - a proposito di segni zodiacali e illustratori - le case per gli antropologi sono come le sedie per i designer, prima o poi gli viene voglia di farci almeno un piccolissimo saggio, un sottilissimo pamphlet, una minuscola indagine qualitativa. Così tanto che nella vertigine della scelta non sapevo più su cosa puntare il dito e ho pensato di rivolgermi al conforto delle mie letture da ombrellone, l'uomo dai cui libri emergo regolarmente ogni poche pagine con un sonoro "MA LO SAPEVI CHEEE" e un fattoide imperdibile: Bill Bryson. At Home: A Short History of Private Life o Breve Storia della vita privata. Perché, come ci fa presente Bryson, "a casa nostra, in un modo o nell’altro, finisce in realtà qualunque cosa succeda nel mondo, qualsiasi cosa venga scoperta, creata o aspramente contesa."
È tutto: ci vediamo a settembre, mi trovate sotto la pila di scatoloni.
Ciao sono Tostoini, vivo a Milano, sono nata a Cagliari, disegno spesso animali marini (tipo i lamantini? Tipo i lamentini), le cose che faccio ruotano attorno all'illustrazione, che sia illustrare libri o scriverne. La newsletter tostoina arriva più o meno una volta al mese ed esiste grazie ai miei patrons su Patreon, che in più ricevono ogni mese una selezione di irresistibili stupidaggini. Lo so che Substack avrebbe il suo tool apposta, ma su Patreon produco una pletora di disegnini ridicoli, vieni di là, dai.Mi trovi anche su etsy, perché le stupidaggini irresistibili non sono mai troppe.
Questa newsletter ti è piaciuta particolarmente e tutto il mondo deve sapere?
Te l’hanno inoltrata e ti è sembrata una buona idea?