La newsletter tostoina a giugno va in libreria
In cui i Fossili Viventi vengono infine introdotti nel loro habitat naturale: le librerie e le case delle persone.
Ciao dalla newsletter che è andata al Salone ed è tornata viva dal Salone! Esito tutt’altro che scontato, tenendo conto che sono sopravvissuta a presentazione, quiz e caccia al tesoro con più di cento bambini piuttosto ferrati sull’argomento, pieni di domande sul libro e non, e soprattutto carichi a pallettoni. Un uragano di totale entropia. Al Bosco degli Scrittori Aboca Fossili Viventi era già sold out di sabato, il che mi è sembrato un bellissimo segnale per l’esordio in libreria di venerdì scorso. Ora che il libro è a tutti gli effetti fuori nel mondo, comincia la parte divertente di portare in giro le bestie assurde, e inizia praticamente in ciabatte, con due presentazioni di quartiere anzi di quartierino:
Il 10/6 alle 19.00 da in Via Gian Rinaldo Carli 39. Una presentazione per adulti curiosi e bambini pazienti in compagnia di
, giornalista, divulgatore e mente di Bestiale, la newsletter sugli animalini più amata di Substack.Il 19/6 alle 16.30 invece da Scamamù in Via Davanzati 28. Da Scamamù leggiamo qualche pagina dal libro e soprattutto giochiamo al quiz sui Fossili Viventi. Per bambini dai 7 anni in su.
Tutto il resto è in divenire, ma il piano è di alternare per tutta l’estate - e parte dell’autunno - presentazioni con adulti seduti più o meno composti per parlare dei temi del libro, a eventi per bambine e bambini, più leggeri e di gioco. Insomma: se sei una libreria amichevole, un amichevole festivalino o un posto in cui i libri sono a loro agio, è il momento per scrivermi. Vado dappertutto, parlo con tutti. Se intanto vuoi ordinare Fossili Viventi nella tua libreria preferita o nelle piattaforme online in cui si comprano i libri, ordina che poi io arrivo e ci disegno su un capibara.
📸 Un’altra dai, sempre di Cosimo Maffione, perché volevo portare la vostra attenzione sull’haori coi lamentini opera di Taylor’s touch.
Sempre in tema di outfit eccellenti e dove trovarli - dato che siamo nel mese del Pride: ho messo online t-shirt e poster con le orche anticapitaliste e i lamantini gramsciani. Il 10% di ogni acquisto va ad ARC per il Sardegna Pride, perché sì.
Leggere con le figure
In un mondo in cui le persone passano le sue proprie giornate immerse nei media e nelle immagini la resistenza degli adulti nei confronti dei libri illustrati sarebbe tutta da studiare, un organo vestigiale di quando ti hanno detto che i bambini grandi leggono i libri senza le figure, che le figure sono per i piccoli, e tu non sei piccolo, tu sei grande, quindi le figure non sono più per te. Invece a non avventurarsi fra gli illustrati gli adulti si perdono un sacco di gioie. Quando devo fare un esempio di come l’illustrazione sia il mezzo ideale per raccontare cose per cui la parola scritta da sola non sempre è sufficiente, faccio spessissimo l’esempio dei libri di Quinto Quarto, specializzata in illustrati che sono degli unicum.
Non fa eccezione questo libro di due o tre anni fa: L’Arte del Drag, un compendio sfacciatamente colorato del Drag come performance artistica, come gesto politico, come atto creativo, ma pure del corpo come puro materiale performativo, come commento di costume, di critica, di gioia queer. Un libro che chiaramente non ha l’ambizione di essere un’enciclopedia dalle origini del drag ai giorni nostri, ma più di seminare delle curiosità, mettendo l’accento su alcuni momenti cardinali nella storia delle arti performative (partendo dal teatro classico e dalle maschere del folklore di tutto il mondo, ben poco binarie) e delle politiche sul genere; insomma, dare un trampolino di lancio da cui - se si ha voglia - continuare a leggere sull’argomento, anche con l’aiuto di una bibliografia piuttosto cicciuta. Il tutto accompagnato dalle illustrazioni statuarie di Sofie Birkin, Helen Li e Jasjyot Singh Hans.
Animali peculiari
Ah, la natura, fantastica autorità archetipica a cui si appellano tutti gli appassionati di ordine e buonsenso, luogo maestoso in cui notoriamente vige un ferreo e immutabile status quo in cui mammiferi fanno i mammiferi, gli uccelli fanno gli uccelli, i rettili fanno i rettili, a parte quando i mammiferi fanno le uova come i serpenti, hanno il becco e sono velenosi. Gli ornitorinchi sono l’animale guida che ci meritiamo questo mese e pure tutti gli altri, con la loro pelliccia bioluminescente in tutti i colori del fluo e la loro abitudine a seminare il dubbio. Per tutti gli altri fatti su queste superbe creature c’è un ottimo libro appena uscito che mi sento di consigliare.
Quanti sacrifici per farmi studiare, signora mia!
Uno dei regali della gita a Torino per il Salone è stato conoscere di persona l’archeologa con cui ho lavorato al progetto del Children Interpretation Center di Erbil. Una delle risorse a cui ho fatto più spesso riferimento durante il lavoro - per farmi un’infarinatura di competenze sul pensiero di design di un’area di cui sapevo troppo poco - è stata Futuress. Il focus di Futuress è chi, come e dove viene prodotto il design: saggi, talk, articoli e formazione che attingono da sociologia, antropologia, e pensiero femminista e decoloniale sulle discipline del design. Buona parte dei loro talk sono gratuiti e online, e in alcuni casi si trovano anche registrati, come quello di due settimane fa: Visual Narratives of Resistance: Graphic Design and the Palestinian Movement. Tra i miei preferiti sul tema dell’antropologia del design consiglio On Toxic Relationships: Design and Anthropology, A Design Anthropology of What? e Anthropology Is a Way of Being.
Per questo mese è tutto, ci vediamo in libreria, ma prima andate a votare per i referendum, ché nel segreto della cabina elettorale l’ornitorinco non vi vede (perché è molto miope) ma voi evitate comunque di dargli un dispiacere.
Perry l’Ornitorinco!! 🤩
Evviva! Ci vediamo in Alaska!